9 ottobre 2014
L’incendio alla Gigi tende si è poi esteso alla Cartochimica e Asticlima
L’incendio è divampato nella tarda serata di martedì. A bruciare un capannone di circa 1500 metri quadrati in corso Alba, all’angolo con via del Chiosso, ai confini con la frazione di Variglie. La struttura ospita tre aziende: Cartochimica, impresa che commercializza prodotti per pulizie industriali, la ditta di termotecnica Asti clima e Gigi Tende, specializzata in tendaggi e coperture in legno e Pvc (ha fornito anche i teloni per i box dei cavalli al Palio). Il testimone che per primo ha dato l’allarme al 113 avrebbe indicato la porzione di capannone di Gigi Tende come quella dalla quale il rogo ha iniziato a propagarsi.
Trenta uomini e 6 autobotti
Le tre aree del fabbricato non sono comunicanti: le fiamme si sarebbero estese a tutta la struttura attraverso il tetto, poi crollato. Distrutti anche due furgoni parcheggiati all’interno. I vigili del fuoco sono intervenuti con 30 uomini, 6 autobotti, una piattaforma aerea e altri mezzi dei comandi di Asti, Torino, Alessandria e di alcuni distaccamenti volontari della provincia. A coordinare l’intervento l’ingegnere Giuaseppe Piazza, funzionario della caserma di via Marello. Le operazioni di spegnimento sono terminate solo nella mattinata. Ieri nel capannone, dichiarato inagibile e sotto sequestro, sono stati compiuti i primi sopralluoghi tecnici degli esperti del comando provinciale dei vigili del fuoco e della polizia scientifica.
«Non c’è praticamente più nulla all’interno, le fiamme hanno distrutto completamente le porzioni di Gigi Tende e di Cartochimica. Un po’ meno gravi i danni per la terza impresa, comunque ingenti» si sono limitati a spiegare i periti del comando dei pompieri.
Mistero sulle cause.
Quando si è sprigionato il rogo, nel capannone stando alle testimonianze dei proprietari c’era nessuno. Secondo le prime dichiarazioni degli addetti delle imprese, al termine del lavoro non erano stati lasciati macchinari accesi. Polizia e vigili del fuoco non hanno riscontrato segni di forzatura delle cancellate, ma il calore provocato dal rogo ha fatto esplodere verso l’esterno le vetrate, cancellando eventuali tracce dell’ingresso di attentatori.
L’intervento dell’Arpa.
Gli effetti dell’incendio sono stati amplificati dalla presenza di rotoli di carta e materiale plastico, entrambi ad elevato tasso di combustione. Per valutare l’esistenza di rischi per l’ambiente nella notte la questura ha fatto intervenire i tecnici dell’Arpa: le prime analisi hanno escluso pericoli per i residenti in zona. «Allo stato non abbiamo elementi concreti per ipotizzare il dolo» ha sottolineato il questore Filippo Di Francesco.
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