5 ottobre 2014
Due pregiudicati arrestati dalla polizia per 5 casi di estorsione
«Sto perdendo la pazienza, non fare come ieri perché ti spacco la testa. Domani vengo e ti riempio di botte, ti scasso l’ufficio e poi vedi che gli faccio a quella che lavora con te». Dopo aver sentito queste parole e ricevuto messaggi di questo tenore, un medico di Nichelino di 49 anni ha deciso che fosse giusto, «doveroso» ha detto agli agenti, andare dalla polizia.
A far cosa? A denunciare Carmelo Pirrotta e Cesare Gramuglia, 51 e 49 anni, cognati. Due pluripregiudicati di origine calabrese che un bel giorno, qualche mese fa, si erano presentati da lui dicendo che avrebbe dovuto consegnare loro 2000 euro a titolo di risarcimento. Per cosa? Il medico aveva messo in piedi una trattativa con un venditore per acquistare un capannone a Nichelino salvo poi non procedere all’acquisto. «Ci hai creato dei danni» hanno detto i due pregiudicati alla vittima, «Adesso ci paghi». Secondo i due arrestati era una normale attività di recupero crediti, per la polizia, che ha messo le manette ai loro polsi l’altroieri mattina, è un’estorsione vera e propria. Non la sola.
L’omertà delle vittime
Nell’elenco delle contestazioni di reato firmate dal gip Alessandra La Rosa, ci sono altre vittime, altri tentativi di estorcere denaro con la violenza. Altri cinque casi. In nessuno di questi le vittime avevano denunciato alcunché, pagando e continuando a subire le angherie e il terrore. Solo dopo lunghi e articolati interrogatori, hanno confessato di essere stati oggetto delle «attenzioni» di Gramuglia e Pirrotta, originari di Bagnara, paese a 20 km da Reggio Calabria, da cui erano partiti da giovani per arrivare a Moncalieri, borgata Santa Maria a collezionare precedenti penali. «Sono soggetti contigui alla ‘ndrangheta» spiega il capo della Mobile Luigi Silipo, che ha guidato le indagini. Era stato il pentito Rocco Varacalli a fare i loro nomi come acquirenti di droga.
Le altre minacce
«Non rispondere, non ti fare trovare, che come ti prendo ti gonfio tutto» dicevano a un agente di commercio di Torino. Al titolare di una tabaccheria di Mirafiori chiedevano mille euro e per farseli consegnare gli hanno spiegato: «È meglio se paghi. La vuoi passare una Pasqua in armonia?». A un agente immobiliare invece preannunciavano l’aggressione: «Vengo alle sette e mezzo e ti picchio, Ti spacco tutto». Un operaio è stato vessato per mesi, costretto a versare 200 euro ogni 30 giorni. Al minimo ritardo scattava il messaggio: «Stasera sono sotto casa tua».
Vecchie conoscenze
Dei due arrestati è soprattutto Carmelo Pirrotta ad essere conosciuto alle forze dell’ordine. Nel 2007 venne arrestato dalla Dda di Reggio Calabria. «Fu coinvolto in una grossa operazione antidroga sull’asse Locri-Torino» spiega Silipo. Ma i guai sono anche più recenti. Otto giorni fa i carabinieri lo arrestarono in piazza Martiri della Libertà. Aveva appena accoltellato un decoratore di 43 anni, al quale aveva prestato dei soldi. Li rivoleva indietro e lo ha ferito al fianco e alla gamba.
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