26 agosto 2014
L'istituto di vigilanza, che gestisce il servizio per conto della Asl di Lecce, è in ritarso sull'erogazione del mese corrente e sulla quattordicesima. Famiglie monoreddito e disagi che si ripetono. Usb cerca la mediazione dell'ente appaltante.Un altro agosto da bollino rosso per i lavoratori di Securpol Security che, appena un anno addietro, lamentavano un identico ritardo sull'erogazione degli stipendi. Ed erano arrivati ad incrociare le braccia, proclamando l'astensione dal servizio di vigilanza che svolgono su molti presidi ospedalieri della Asl di Lecce, in particolare sul lotto 1 e 2.
L'istutito di vigilanza è ritornato, quindi, nell'occhio del ciclone e nel mirino del sindacato Usb che sempre del tutto intenzionato a non far passare sotto gamba il ritardo sull'erogazione dell'assegno corrente ( che dev'essere corrisposto entro il 10 di ogni mese). " I vigilanti non possono prestare servizio a tutolo gratuito e questo genere di ritardi, che tendono a ripetersi, pesano gravemente su molte famiglie che sono monoreddito", tuona il sindacalista Gianni Palazzo.
La condizione economica è peraltro aggravata anche dalla mancata erogazione della quattordicesima che i lavoratori aspettavano già nel mese di luglio. Ma c'è di più: pesano come macigni, infatti, anche le problematiche irrisolte che attengono all'organizzazione del lavoro. " I lavoratori lamentano una scarsa organizzazione dei turni e il mancato rispetto degli orari di servizio", avvisa Palazzo che già nel mese di maggio aveva richiesto un incontro con il management aziendale.
" L'atteggiamento di chiusura di Securpol ci preoccuoa davvero e l'azienda non è nuova a questo tipo di comportamenti - precisa lui -. Appena un anno addietro aveva licenziato due dipendenti che poi sono stati prontamente reintegrati in servizio dal giudice del lavoro".
Il sindacato, per sbloccare lo stallo, ha chiesto l'intermediazione dell'ente applatante, l'Asl di Lecce, che sarebbe del tutto in regola con il pagamento delle fatture di sua competenza. Se il ritardo dovesse prolungarsi, però, tutto lascia presagire che i sorveglianti passeranno alle " maniere forti", proclamando l'ennesima giornata di sciopero.
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