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Il falso turista che fa domande Ecco l’ultimo trucco dei ladri

12 agosto 2014

Il falso turista che fa domande Ecco l’ultimo trucco dei ladri

Il falso turista che fa domande Ecco l’ultimo trucco dei ladri

Una richiesta d’informazioni, pochi secondi di distrazione e il furto è servito. E’ accaduto 84 volte dall’inizio dell’anno, nelle stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa. L’altro giorno è toccato ad Alberto Ramella, fotografo professionista, collaborazione fissa con il Teatro Regio e saltuaria con testate giornalistiche come La Stampa. «Ho girato tutto il mondo, dall’Oriente al Sudamerica. Mai accaduto nulla. Doveva capitare proprio a Torino, nella mia città...» dice. E’ stato derubato con un trucco vecchio come il mondo: un finto turista lo ha avvicinato per chiedere un’informazione, lui gli è andato incontro per rispondere. Pochi passi. Sono bastati per lasciare incustodito il trolley con dentro gli attrezzi del mestiere: due macchine fotografiche, quattro obiettivi e un flash. Tutto materiale professionale, un bottino da 17 mila euro.

«L’uomo che mi ha avvicinato era distinto, ben vestito, parlava un ottimo inglese - racconta Ramella -. Mi ha chiesto un’informazione, sono andato verso di lui per rispondere. Poi, ha detto qualcos’altro, capivo poco e mi sono avvicinato ancora. A quel punto, ho udito una donna che gridava alle mie spalle. Era francese, urlava che qualcuno aveva rubato il mio bagaglio. Subito dopo, è sparito anche il distinto turista, segno che i due lavoravano insieme».

Il caso

La disavventura del fotografo è avvenuta alle 14,40, nella stazione di Porta Susa. «Aspettavo “Italo” per andare all’assemblea della Federcalcio, a Roma. Sono stato costretto a rinunciare al viaggio. Che ci andavo a fare senza attrezzatura?» aggiunge il fotografo. Dall’inizio dell’anno, in quella stazione la Polfer diretta da Fulvio Azzolini ha registrato 37 denunce per furto. Molti sono cellulari portati via dai tavolini dei bar oppure borsette sfilate dalle spalliere delle sedie dove le avevano appoggiate le proprietarie. Ma ci sono anche furti con destrezza come quello subìto dal fotografo. Con molte varianti. In comune hanno l’utilizzo di un diversivo. Il più comune è quello delle monetine lasciate cadere dai ladri, che chiedono alla persona da derubare se siano sue. E approfittano della distrazione per arraffare portafogli, borse o borsette, meglio ancora se contengono smartphone oppure tablet. Un po’ come avviene nei parcheggi di supermercati e centri commerciali.

Ma ci sono anche i furti sui treni. Da gennaio, la Polfer ha ricevuto 133 denunce per furti avvenuti su treni che arrivavano a Porta Nuova o a Porta Susa. Molti episodi, però, erano avvenuti lontano dal Piemonte, ma sono stati segnalati all’arrivo. L’anno scorso, la Polfer ha concluso un’indagine durata mesi, che ha consentito di individuare una decina di ragazzini di un campo rom specializzati in questi furti. Si avvicinavano ai tavolini dove erano appoggiati cellulari o tablet, con una mano mettevano davanti al viaggiatore un foglietto dove chiedevano un aiuto per mangiare e con l’altra «ripulivano» il tavolino.

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