13 aprile 2014
Il sindaco di Groscavallo: blocchiamo la strada
I ladri razziano nelle case delle Valli di Lanzo, cercano soldi e gioielli. E i Comuni si difendono. Affidando il pattugliamento del territorio alla vigilanza privata come Cafasse, formando dei presidi notturni di cittadini volontari come a Mezzenile.
Anche se l’idea più originale è nata a Groscavallo, l’ultimo centro della Val Grande. Chiudere il paese sotto le Levanne imbiancate con dei pilomat a scomparsa durante le ore notturne. Entra o esce solo chi è in possesso di un pass e i mezzi di soccorso. Moderno ponte levatoio«Vero, è saltata fuori anche questa proposta, durante l’ultima assemblea pubblica con i residenti, che ho convocato per discutere della sicurezza - riflette il battagliero sindaco Giuseppe Giacomelli che, nei prossimi giorni scriverà al prefetto di Torino, Paola Basilone -. Bisogna capire fino a che punto è praticabile, perché potrebbe creare degli intoppi alla circolazione. Anche se qui, durante la notte, non passa quasi nessuno». I cilindri che spuntano dall’asfalto dell’unica arteria provinciale che si arrampica in valle, andrebbero ad aggiungersi alle telecamere che sono state piazzate in paese (circa 200 abitanti che diventano qualche migliaio in estate) e nelle frazioni. Un accorgimento che l’amministrazione comunale adottò circa un anno, fa quando una pensionata venne aggredita e picchiata in casa da alcuni malviventi. «La gente è stufa, qui non siamo abituati alla criminalità e non abbiamo intenzione di abbassare la guardia, anche se il territorio da controllare è molto vasto» - avverte Giacomelli.
A montare la guardia
Per i vicoli e le strade di Mezzenile, durante la notte, ci sono decine di residenti che rubano ore al sonno pur di permettere a donne, bambini e anziani di dormire tranquilli. Soprattutto dopo i raid delle notti scorse dove, però, i carabinieri del nucleo radiomobile di Venaria sono anche riusciti ad arrestare dei delinquenti albanesi dopo un inseguimento. I balordi stavano fuggendo a bordo di una Punto rubata proprio a Mezzenile. I volontari girano, passano con le torce lungo le strade che salgono nelle frazioni e verso le case più isolate. «Ci siamo organizzati in presidi, distribuiti in più punti strategici del paese – racconta Roberto Grappolo, vice sindaco di Mezzenile – Ovviamente la nostra unica arma è il telefonino e una buona vista per annotare le targhe sospette e segnalarle, immediatamente, al 112. Io ho già fatto tre turni di guardia e continueremo ancora nei prossimi giorni perché abbiamo capito che è un forte deterrente». La notte scorsa, però, in un momento di tensione, un privato avrebbe anche sparato in aria due colpi di fucile per intimorire dei ladri. «Non vorrei che le persone si facessero suggestionare da una situazione che deve restare sotto controllo – puntualizza Grappolo – Ricordo che, nessuno, può farsi giustizia da solo perché ci sono le forze dell’ordine che restano il punto di riferimento per qualsiasi allarme». Infatti, tutte le notti, nelle Valli di Lanzo, i carabinieri della Compagnia di Venaria, stanno organizzando dei servizi mirati di pattugliamento, con diversi posti di blocco.
La vigilanza privata
È la soluzione che ha scelto Cafasse, Comune più a valle, stipulando una convenzione con la ditta All System di Torino, dopo le razzie avvenute nel capoluogo e nella frazione di Monasterolo. «Le pattuglie effettuano due passaggi notturni, a orari sempre differenti, controllando edifici pubblici e case private – illustra Andrea Sorrisio, il primo cittadino di Cafasse –. Sperimentiamo questa soluzione per i prossimi sei mesi e poi vedremo come va, se otteniamo dei risultati. Anche perché i carabinieri svolgono un lavoro esemplare, ma non possono essere dappertutto». Sorrisio, però, ammette: «La cosa migliore sarebbe formare un consorzio tra Comuni confinanti per ingaggiare i vigilantes privati. Alla fine non è una spesa folle e credo sia un buon investimento». Intanto annuncia che a Cafasse saranno aggiunti altri occhi elettronici a quelli che già monitorano strade e piazze.
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