30 settembre 2014
Sul tavolo del commissario Casonato sono arrivate le proposte vincolanti In pole Battistolli e Civis. Il trasferimento sarà completato prima di Natale
Si deciderà a Natale il futuro di Nes e Istituto di vigilanza Compiano. Sul tavolo dell’amministratore straordinario, Sante Casonato, sono arrivate le tre offerte presentate da altrettanti gruppi del settore pronti a rilevare i rami vigilanza privata delle due società guidate fino a diversi mesi fa da Luigi Compiano, il manager che ha portato l’impero trevigiano sull’orlo del crac a causa degli ammanchi milionari scoperti nei suoi caveau. Le tre buste, contenenti le proposte vincolanti e accompagnate come prevede la legge dalla caparra di 500.000 euro, sono arrivate sul tavolo di Casonato e del notaio Paolo Talice.
I nomi sono ancora ufficiosi ma si tratterebbe di tre gruppi rilevanti del settore della vigilanza privata: la piemontese Allsystem, la Vigilanza La Patria di Bologna e una cordata guidata dalla vicentina Battistolli e dalla lombarda Civis. A questo punto si dovrà solamente attendere il lungo iter burocratico che porterà all’assegnazione di Nes e Vigilanza Compiano. Le buste verranno aperte infatti in questi giorni di fronte al notaio e, in base ai singoli capitoli, verrà stilata la graduatoria finale e quindi identificato il vincitore. Questi avrà l’obbligo di assumere almeno 300 dipendenti e non rivendere per i prossimi due anni. La pratica dovrà comunque passare il controllo del comitato di sorveglianza, che avrà dieci giorni per formulare il giudizio, e infine del ministero dello Sviluppo economico, che non ha però scadenze. Solamente a quel punto sarà possibile sapere chi sarà ufficialmente il proprietario delle due società.
Una volta ottenuti i due distinti “via libera” da parte del comitato e del ministero, si dovrà trovare un accordo tra la nuova proprietà e i sindacati per poi formalizzare la cessione. Per come stanno andando le cose il commissario Casonato si dice già soddisfatto. Quando scoppiò lo scandalo della Nes era stato chiamato ad un salvataggio che sembrava quasi impossibile: «Una cosa ormai sembra certa, ci sarà un successore per i due complessi societari e questo è positivo, soprattutto per i lavoratori. Le offerte sono pervenute da rilevanti aziende del settore della sicurezza privata e ora dovranno essere compiute tutte le verifiche sulla correttezza formale delle proposte. Finora non ci sono stati intoppi, sono fiducioso si possa proseguire su questa linea. Se sarà così, conto che al massimo prima di Natale il trasferimento possa essere completato».
In base all'ultima ricostruzione il buco alla North East Services ammonta a circa 104 milioni di euro. Dallo scoppio dello scandalo, all'inizio dell’ottobre dell'anno scorso, l'autorità giudiziaria ha disposto una serie sequestri preventivi e probatori per coprire l’enorme ammanco nei confronti del Fisco e dei creditori. Fino ad oggi i sigilli sono stati messi su quote societarie immobili e 329 mezzi, tra auto e moto, per un valore complessivo di 16 milioni di euro. Ma per sanare completamente il buco nei confronti dell'Erario ne mancano ancora 11 milioni di euro (l'ammanco era di 27 milioni).
«Siamo soddisfatti di queste manifestazioni di interesse», avevano spiegato i sindacati, «ora ci auguriamo che la procedura vada al più presto a buon fine. Ci importa relativamente chi si aggiudicherà l’asta: il nostro interesse riguarda il mantenimento del livello occupazionale. Ad oggi le due realtà contano 489 dipendenti a livello nazionale, 149 solo nella provincia di Treviso».
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