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Nes e Istituto di vigilanza Compiano avranno un futuro

28 settembre 2014

Nes e Istituto di vigilanza Compiano avranno un futuro

Nes e Istituto di vigilanza Compiano avranno un futuro

Tre gruppi del settore sono pronti a rilevare i rami vigilanza privata delle due società dell'ex impero trevigiano, finito sull'orlo del crac a causa degli ammanchi milionari scoperti nei suoi caveau. Venerdì sera scadevano i termini per la presentazione delle offerte: sulla scrivania dell'amministratore straordinario Sante Casonato e del notaio Paolo Talice sono giunte dunque tre proposte vincolanti ed accompagnate dalla prevista cauzione (una caparra da 500mila euro).
Nomi e numeri restano per ora coperti dal massimo riserbo: le buste verranno aperte nei prossimi giorni alla presenza del notaio e, in base ai singoli capitoli, verrà stilata la graduatoria ed identificato il vincitore, che, tra l'altro, dovrà assumere almeno 300 dipendenti e non rivendere prima di due anni. Il tutto dovrà comunque ancora passare al vaglio del comitato di sorveglianza della procedura (il quale avrà dieci giorni per esprimersi) e poi del ministero dello Sviluppo economico (in questo caso non ci sono tempi fissi). Solo allora si saprà chi sarà il nuovo padrone delle due società.
Rispetto alle manifestazioni di interesse non definitive, avanzate entro lo scorso 6 agosto, gli acquirenti si sono ridotti di un'unità: allora le indiscrezioni avevano individuato quattro pretendenti: la piemontese Allsystem, la Securitalia di Como, la Vigilanza La Patria di Bologna e una cordata guidata dalla vicentina Battistolli e dalla lombarda Civis. L'assente potrebbe essersi ritirato oppure aver unito le forze a quelle di un altro concorrente.

Una volta ottenuto il via libera da comitato e ministero, si dovrà trovare l'accordo tra la nuova proprietà e i sindacati e poi la cessione potrà essere formalizzata. Il commissario Casonato, tuttavia, chiamato ad un salvataggio quantomai arduo, può essere già soddisfatto di questa prima fase: «Ci sarà un successore per i due complessi societari e questo è positivo, soprattutto per i lavoratori.
Tanto più che le offerte sono pervenute da rilevanti aziende del settore - sottolinea il professionista trevigiano -. Ora dovranno essere compiute tutte le verifiche sulla correttezza formale delle proposte. Finora non ci sono stati intoppi, sono fiducioso si possa proseguire su questa linea. Se sarà così, conto che al massimo prima di Natale il trasferimento possa essere completato».

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